Oggi vi parlerò del fico, frutto di stagione di cui vado enormemente ghiotta. È necessario in quanto, doveste utilizzare la formula dialettale del nome, potreste incappare in alcune imbarazzanti situazioni. Ad esempio,
se siete intenti alla raccolta del prelibato e roseo frutto, non dite al passante "Che bel sta sül figh" o "Ta tiri un figh" con l'intento di passargliene uno, perché potrebbe
capire altro.
- Ta tiri un figh = ti tiro un pugno, un cazzotto.
- Giò d’un figh = persona svogliata, demoralizzata, malconcia.
- In sül figh = colto in fallo, in flagrante.
- Sül figh = compimento dell’atto sessuale.
- Indormentass sül figh = indugiare, lasciarsi sfuggire un affare.
- Pelà i figh = perdere tempo, trastullarsi.
- Saltà giü dal figh = svegliarsi, disincantarsi.
- Vess incöö sü n figh e doman sü na poma = essere indeciso.
- Figh da Spagna = ficodindia
- Figh moll = persona senza energia, fiacca
- Voré mangià i figh peraa = pretendere il meglio.
- Un figh sécch = no, per niente.
- Figh dala Madòna = varietà di fico piccolo, con buccia chiara (anche se io lo uso per indicare una persona molto carismatica ;-)).
E
mi raccomando, se vedete qualcuno intento a raccogliere fichi non ditegli “Ta
fet ul figatt”, perché anche questa, è tutta un’altra storia.
Inviatemi
o postate ricette di marmellate, torte, terrine o altro a base di fichi, per
una condivisione tutta momò, il popolo più fico che ci sia :-)!
Nessun commento:
Posta un commento