Domani
sera inizia Festate, il festival di culture e musiche dal mondo. L’edizione di
quest’anno ha come slogan “Un volo libero”; le motivazioni nel comunicato.
“Quante citazioni, quante immagini
dall’alto! Visioni che ci aiutano a distaccarci dall'intimità dei nostri
vissuti e a ricollocarci all’interno di un contesto, di una collettività o
anche solo di un paesaggio più ampio. Visioni ricercate, talora visioni
incontrate in maniera fortuita. Eppure sempre necessarie per cambiare
prospettiva, per prendere distanza. Per cogliere sguardi più vasti. Perché la
visione dall’alto diventa una strategia: svela l'inaspettato e mette in moto un
processo altro. Laddove si gode di vedute dall'alto entrano in gioco dinamiche
di cambiamento, di mutazione, di riposizionamento”.
Ma
cos’è effettivamente una veduta dall’alto? Delle edizioni di Festate a cui ho
partecipato mi ricordo soprattutto il pavimento di Piazza Municipio. Le lastre
di granito assorbivano il calore durante il giorno per poi rilasciarlo la sera,
e la differenza fra la fresca brezza avvolgente e il calore che saliva dai
piedi mi ha sempre incuriosito. Inoltre non è un calore fastidioso, si
potrebbe dire quasi umano; come se qualcuno in quel momento ti sorreggesse, ti
portasse in alto fino a quasi toccare il sole. Ma se il calore del sole in quel
momento è nel pavimento della Piazza vuol dire che è ai tuoi piedi, allora
l’alto è sceso in basso e siamo tutti sostenuti dal cielo. Dunque, per non
cadere, non resta che cominciare a muovere le braccia e iniziare a ballare...
per finalmente volare.
Programma
e informazioni le trovate qui: www.chiassocultura.ch
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