Attorno
al Nocino circolano tante leggende quanti sono gli abitanti del Mendrisiotto,
visto che ognuno ha una propria storia da raccontare derivata da un uso
smodato di codesta bevanda. Ogni famiglia, convento, monastero o azienda che si rispetti possiede la sua ricetta segreta, che solitamente viene tramandata di generazione in generazione con una cerimonia d'investitura degna dei più alti meriti e gradi.
Nell’antichità al mallo di noce si attribuivano
proprietà antisettiche, antinfiammatorie, astringenti e depurative, a
condizione però che la raccolta avvenisse secondo un preciso rituale. Il
solstizio d’estate cade il 21 giugno e, per tre giorni, il sole sorgerà e
tramonterà nello stesso punto. Il 24 giugno, San Giovanni Battista, le giornate
cominceranno ad accorciarsi, ed è in questa notte che le noci dovranno essere
raccolte a mano e, se possibile, da una donna scalza. Si dice che la notte di
San Giovanni sia anche la notte di streghe e stregoni, i quali si riuniscono
per un grande Sabba proprio attorno ad un albero di noce (da cui probabilmente
nacquero le prime feste campestri…). Il numero dei malli raccolti dovrà essere
dispari, da mettere in una ciotola a lasciargli prendere la rugiada tutta la
notte.
Il
giorno dopo, appena svegli, procedete come segue:
Tagliate
le noci in quarti e mettetene 250 grammi in 1 litro di acquavite a 20° ed
esponete il vaso al sole per 20 giorni, che dovrete girare 3 volte al giorno.
Passato questo periodo togliete le noci, filtrate, e aggiungete 250 gr di
zucchero, 5 gr di cannella, 5 gr di macis, 2 gr di chiodi di garofano, 1/5 di
noce moscata e una punta di coltello di vaniglia. Riponete il vaso al sole per
altri 20 giorni, da girare sempre tre volte al giorno, dopodiché filtrate,
imbottigliate e spettate almeno 3 mesi prima di bere.
Alcuni
aggiungono anche scorza di limone, qualche chicco di caffè o lo fanno con
alcool a 95°, a cui aggiungono in seguito acqua.
Se
volete fare l’en plein con la notte di San Giovanni, sappiate che oltre alla
raccolta dei malli di noce è consigliata anche una bella scorpacciata di
lumache: sembra infatti che a ogni cornino di lumaca mangiato corrisponda un
malanno scongiurato, ma soprattutto che le corna ingurgitate eviteranno che un
altro tipo di corna entrino in casa vostra ;-).
Nessun commento:
Posta un commento