mercoledì 31 luglio 2013

Festa Nazionale in stile momò

Care Concittadine, Cari Concittadini,

e anche quest’anno la Festa Nazionale è arrivata. Tante cose sono state fatte in questi ultimi anni, come tante se ne potrebbero ancora fare, primo fra tutti andare a un brunch in fattoria (c’è ancora qualche posto libero, affrettatevi su www.brunch.ch). Se invece desiderate unirvi alle feste di paese, è sufficiente rotoliate fuori di casa, perché ce ne sono ovunque e per tutti i gusti (una lista esaustiva di quanto offrono i comuni della regione la trovate sul sito dell’Ente del Turismo). 

Oppure, se siete amanti del fai da te, la Festa Nazionale potreste prepararvela in casa. Per questi ultimi ho preparato una cartolina post-it con alcuni piatti tipicamente svizzeri come spunto, da provare, assaggiare, preparare o anche solo da ricordare, perché a volte è sufficiente il gusto di un buon bratwurst per sentir riecheggiare in sé le note del Salmo Svizzero dove, in favor del patrio suol, anche Dio sì, sì Diiio lo vuooool!

Buona Festa Nazionale a tutti!

Proposta Lady Mendrisiotto per un 1° d'agosto very social: domani inviatemi le foto della vostra Festa Nazionale (via mail, Facebook o Twitter). Può essere un piatto, una bandiera, un luogo o un dettaglio, ovunque vi troviate. Le stesse verranno pubblicate il giorno dopo su questo sito, perché come dice il motto svizzero per antonomasia: UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO. Grazie :-)!




Prove ufficiali del 1° d'agosto

Questa mattina ho potuto assistere alle prove ufficiali dello spettacolo in programma domani. In questa istantanea Bionda Aurora nell'atto di indorarmi, e l'alma mia non ha potuto che adorarla.





martedì 30 luglio 2013

Impossibile resistere!

Ed eccolo qui, il nostro affascinante ‪#‎Mendrisiotto‬ appena lavato, asciugato, profumato e con la messa in piega appena fatta: un bel tirabaci naturale a cui nessuno potrà resistere!



domenica 28 luglio 2013

Canzone e video dedicati alla canicola

Lady Mendrisiotto, in collaborazione con il Quartetto C’era, hanno realizzato un filmato in onore di Caronte, l’anticiclone che si è stazionato sulla nostra Regione e che è riuscito a portare la temperatura oltre i 32°.





La Canicola… cola… cola… cola

Che bel fresch’chin
Sa cata ai Cantin.
Che balurdun
Sota ul solleun.

E la canicola cola cola
Ghé chi la canicola cola cola
Caronte l’è na grana
Che fa tant südà,
Sta à cà!

Ul bel tusin
Fa ul bagn nal catin
Ul visin guardon
Va là à fa ul marpion.

E la canicola cola cola
Ghé chi la canicola cola cola
Ciapa la cana
Che gh’è da bagnà
Ul visin.


The guest star:


sabato 27 luglio 2013

C'è battuta e battuta, ma soprattutto la Batüda

Fare una battuta ben riuscita non è cosa semplice, anche perché prima si dovrebbe capire a quale significato ci si vuole riferire:
  • Battuta di una musica
  • Battuta sulla tastiera del PC
  • Battuta da botta, percossa
  • Battuta detta da un attore
  • Battuta d’arresto
  • Battuta di spirito
  • Battuta di caccia
  • Battuta di manzo
  • Battuta data alla palla
  • Battuta della porta
  • Battuta di una campana

Se già solo questo vi risulta difficile vuol dire che siete preda di un colpo di caldo, a cui potreste porre rimedio andando alla Battuta. La frase non ha senso? E invece sì, soprattutto agli abitanti di Riva San Vitale. 

La Battuta, o Batüda, è una parte di lago ad accesso libero che si trova in fondo al paese, direzione Brusino. C’è un porticciolo, un grill pubblico con legna a disposizione di tutti, qualche tavolo in sasso, un paio di panchine e tanta ombra e tanto sole a dipendenza di dove vogliate piazzarvi. Poi naturalmente c’è il lago e, se vi annoiate, anche una scuola di surf. In pratica la Batüda è una zona molto battuta, come accade a quei posti che ti fanno battere il cuore.





giovedì 25 luglio 2013

Io, Davide Van De Sfroos e il 1° di agosto


In maggio si doveva svolgere a Rancate la manifestazione “Sensi in musica” ma, causa cattivo tempo, è stata rimandata a giovedì 1° agosto. Visto che a tempi non avevo ancora blogspot, vi ripropongo quanto avevo scritto per l'occasione.

Lo so, sono passati ormai diversi anni, ma ogni volta che qualcuno nomina Davide Van De Sfroos nella mia testa appaiono le strofe de “La Curiera”. Mi perdoni l’artista ma quel su e giù, l’autista che non ne può più, la Signora cunt i bei tèt e la düneta c’ha sbaglià ’l biglièt l’avrò sentita e cantata in ogni dove, anche a mia insaputa. Ora Van de Sfroos scrive libri, ha vinto e vince premi, riempie stadi, conduce trasmissioni radio, è andato a Sanremo, scrive colonne sonore di film, stringe collaborazioni, tiene seminari, scrive poesie, scatta magnifiche fotografie, filosofeggia, tiene aggiornato il suo profilo Facebook e fa sicuramente molto altro, il tutto suonando, cantando, divertendo e facendo pensare i suoi fan. Ecco: tutto questo ben di dio di qualità artistiche e io che faccio? Lo accolgo canticchiando “La Curiera”, ma forse sono riuscita a trovare un perché. Tralasciamo petti prosperosi, la sciura Rosa con nipotino al seguito, i turisti, le ragazzine che fann tropp casòtt, il prete, l’autista e tutti i passeggeri presenti su quella corriera, ma pensiamo a dove quella corriera si trova: sulla strada! Già, quella strada che a percorrerla insegna, produce, nutre, parla, ansima e mette in mostra tutto ciò che siamo: la strada della vita. Bene, forse il motivo per cui quando penso a Davide Van de Sfroos comincio a cantarla è perché lui mi ha suggerito una cosa importantissima: che sul tragitto della propria esistenza si può e si deve ballare, sempre, perché è l’unica cosa in grado di creare una splendida atmusfera, anca se la vita l’è sempre la solita tiritera. 

Giovedì 1° agosto, in Piazza a Rancate, dalle 17 potremo ascoltare la musica dei Ciemme, Big Bang Family, Make Plain e Trenincorsa, mentre alle 21.39 il cantautore laghée per antonomasia prenderà posto sul palco di “Sensi in musica”. Tema della serata: il linguaggio nelle sue più ampie sfaccettature. Per l’occasione Davide Van de Sfroos sarà affiancato da professionisti del linguaggio dei segni, che offriranno una traduzione simultanea delle sue canzoni. Da non perdere!

(In caso di cattivo tempo la manifestazione si svolgerà al Palapenz di Chiasso)




martedì 23 luglio 2013

Il rumore della pioggia



Ieri a un certo punto il Mendrisiotto si è acceso. Il cielo ha cominciato a lampeggiare come nemmeno nelle migliori discoteche anni ’70, e questo è bastato a zittire il mondo: tutti fermi ad aspettare, forse anche il sogno di una vita. Ma per poco, poi tutto è cominciato. Prima è arrivato il vento, quel vento circolatorio che brandisce un albero dal basso, gli si stringe attorno e poi lo rilascia andare; un po’ come accade alle setole delle spazzole per pulire le bottiglie: prima si stringono, poi salgono, e infine scoppiano fuori. E così è accaduto: tutto è scoppiato fuori. 

La pioggia è arrivata con il suo solito fare sornione. Prima con dei pic lievi sulle foglie dell’acero, poi con dei toc più secchi su quelle del fico e gli inevitabili tuf sull’erba. I vellutati spuf delle rose sono quasi subito stati sopraffatti dai tic provenienti dal tetto in lamiera del vicino, a cui rispondevano i tuc tuc delle tegole, intercalati dai sonori teng della grondaia. E tutto ha cominciato a risuonare: il tavolino in metallo del giardino, la siepe, il corbezzolo, i pini centenari, l’asfalto, la panchina in legno e il telone del grill. Ma mancava ancora una cosa. Allora ho allungato un piede, poi l’altro, un braccio e infine io: per sentire che rumore avrebbe fatto sulla pelle. 

Ebbene, non ne fa. Nulla. Niente tic, toc, o spaf. Solo silenzio. Muta. Zero decibel. Ma c’è un perché. La pioggia a contatto con l’essere umano non emana alcun rumore, perché li attutisce. I pensieri si quietano, le emozioni scorrono via e le tensioni si sciolgono; e a quel punto il silenzio ti accorgi di averlo dentro. In pratica la pioggia fa in modo che tu possa raggiungere la condizione giusta per ascoltare non solo i rumori emessi da ogni goccia, ma la sinfonia totale della natura. Meravigliosa come sempre, con continui applausi a scena aperta.